venerdì 25 settembre 2015

Simone Graziano Frontal: “Trentacinque” [Auand Records, 2015]

C’è Dan Kinzelman al posto di Chris Speed al sassofono tenore nella nuova line up del quintetto Frontal, capitanato dal pianista Simone Graziano, che giunge con “Trentacinque” alla seconda incisione per Auand Records dopo l’apprezzato debutto del 2013. Il titolo di questo lavoro trova il suo significato negli anni che legano Simone Graziano a Firenze, città presa a simbolo per l’intera scrittura dell’album, ma anche nella combinazione del numero 3, a rappresentare gli album pubblicati dal leader, con il 5, unità metrica di quasi tutte le composizioni suonate dal quintetto. Al di là delle considerazioni concettuali, la musica di questo lavoro si svincola con estrema facilità delle immediate collocazioni stilistiche. Questo perché si tratta di un amalgama contemporaneo di significati dove convergono, prendendo poi ulteriori tangenti, una nutrita serie di elementi, sia formali sia espressivi. C’è la classe pianistica del leader, evidente nel solo spettrale di White Piano, ci sono le forme spigolose di Falk The Bow, e poi troviamo, senza possibilità di previsione, groove ipnotici, derive di elementi elettronici e soffi melanconici. Nella musica dei Frontal entrano, senza chiedere permesso, echi di Ligeti, l’hip hop e il Fender Rhodes, per una visione d’insieme ampia e ispirata.

giovedì 24 settembre 2015

Tom Hewson Trio: “Treehouse” [CAM Jazz, 2015]

Il giovane pianista e compositore inglese Tom Hewson è affiancato da Lewis Wright al vibrafono e Calum Gourlay al contrabbasso nell’album “Treehouse”, edito dalla CAM Jazz per la serie Presents, pensata per presentare i nuovi talenti del jazz internazionale. Dieci tracce in quaranta minuti, tutte originali, dove il trio mostra una peculiare dimensione timbrica, sviluppata soprattutto nell’interazione tra pianoforte e vibrafono, oltre a un’affiatata flessibilità espressiva, messa a punto in una lunga serie di esperienze dal vivo che hanno preceduto l’incisione, e un linguaggio che sa essere sia misurato sia pronto ad aprire il compasso dell’improvvisazione. Hewson espone perlopiù temi cantabili, anche se in scaletta non mancano licenze introspettive e spigolose.

mercoledì 23 settembre 2015

Lorenzo Masotto: “Seta” [AlfaMusic, 2015]

Quello che il pianista e compositore Lorenzo Masotto realizza in “Seta” è un mosaico di rara bellezza. Dieci tracce, tutte nate dalla sua penna, dove si incontrano, si alternano e si scambiano punti di vista, la musica per immagini, condotta su vette di grande ispirazione da pianoforte e archi, momenti in solo pianoforte di profonda espressività e malinconia, i fiati di Fabrizio Bosso e Mauro Ottolini, ospiti in alcune tracce, il duo pianistico tra Masotto e Stefania Avolino. In questo lavoro si avverte l’urgenza espressiva del pianista, e c’è netta, evidente, la misura tipica di chi non ha mai bisogno di alzare la voce per farsi ascoltare.

lunedì 21 settembre 2015

Pericopes + 1: “These Human Beings” [AlfaMusic, 2015]

Ci sono i complimenti di Dave Liebman ed Enrico Rava tra le note di copertina dell’album “These Human Beings” firmato Pericopes + 1. Parole di elogio ampiamente meritate del trio, composto da Emiliano Vernizzi ai sax, Alessandro Sgobbio al pianoforte e Nick Wight alla batteria, perché le dieci tracce in scaletta propongono una musica dal taglio moderno, personale, e curata nel dettaglio formale ed espressivo. Nel complesso il lavoro si nutre delle immagini e dei significati che affiorano nei temi esposti da Vernizzi, certe volte istintivo e nervoso, ma anche estatico e lineare, degli ideali punti di contrasto esposti da Sgobbio, e dei fondali ritmici flessibili costruiti da Wight. Giochi timbrici, sovrapposizioni melodiche e incastri ritmici sono alla base del modulo sonoro multiforme costruito dal trio.

sabato 19 settembre 2015

John Taylor “2081” [CAM Jazz, 2015]

La musica di “2081” prende ispirazione da “Harrison Bergeron”, la storia pubblicata da Kurt Vonnegut nel 1961 e, come ha dichiarato Alex Taylor, cantautore e figlio di John, si tratta di «Un progetto di famiglia», vista la partecipazione anche di Leo Taylor alla batteria e di Oren Marshall alla tuba, musicista molto vicino ai Taylor. Le sei tracce in scaletta, originariamente scritte per un ottetto, trovano il loro segno distintivo in una particolare cubatura timbrica, che prevede pianoforte, batteria, voce e tuba. L’iniziale Doozy mostra le dinamiche espressive del quartetto e le relative possibilità formali, con il tema esposto prima dalla voce di Alex Taylor, poi ripreso in maniera personale sia da John Taylor, con screziature bluesy, sia da Marshall che improvvisa in duo con la batteria. Musica elastica, lontana da stereotipi, che rimanda continuamente scenari sonori diversificati e spiazzanti.

#Tramite una nota stampa, la CAM Jazz fa sapere che l’album è stato pubblicato in accordo con la famiglia di John Taylor, venuto a mancare dopo le sedute di registrazione, in omaggio alla sua vita e alla sua arte.

venerdì 18 settembre 2015

Ahmad Jamal: “Live In Marciac” [Jazz Village, 2015 cd + dvd]

“Live In Marciac” testimonia la performance di Ahmad Jamal al festival di Marciac del 2014, per l’occasione insieme a Reginald Veal al contrabbasso, Herlin Riley alla batteria e Manolo Badrena alle percussioni. Si tratta di un set dove sono eseguiti sia brani originali firmati dal pianista, sia una serie di rivisitazioni di celebri pagine della storia del jazz, come All Of You di Cole Porter. Il quartetto propone un mood in equilibrio tra mainstream, inteso come misura ed eleganza delle esecuzioni, e latin jazz, grazie alle percussioni di Badrena che riflettono un immaginario caraibico. Jamal mostra un piglio deciso, sia nelle esposizioni tematiche sia nelle finestre d’improvvisazione, spostando di continuo il mood dell’intera performance. La confezione include anche il filmato del concerto in formato DVD, con l’aggiunta di Morning Mist, dove emerge con maggiore evidenza la forza espressiva del quartetto, ripreso in maniera particolareggiata.

giovedì 17 settembre 2015

Third Reel: “Many More Days” [ECM, 2015]

È musica razionale quella messa insieme dal trio Third Reel, composto da Nicolas Masson, Roberto Pianca ed Emanuele Maniscalco, al secondo episodio discografico per ECM. Fiati, chitarra, batteria e pianoforte delineano scenari dove gli elementi estetici si sedimentano con lentezza, e nei quali le linee melodiche sono intese come tracce esili, contornate da silenzi e suoni che si sovrappongono con discrezione e misura. Maniscalco propone un drumming dai toni scuri, profondi, mentre Masson, alternando tenore, soprano e clarinetto, rimane spesso in primo piano, con eleganza ed estremo equilibrio timbrico. Pianca sfuma l’intero contesto con piccoli inserti, cesellando preziose filigrane dinamiche.

mercoledì 16 settembre 2015

Mission Formosa: “Mission Formosa [AlfaMusic, 2015]

Mission Formosa è il sestetto italo-taiwanese organizzato dal contrabbassista e compositore Giuseppe Bassi, che vede in line up anche Shen Yu Su al tenore, YuYing Hsu al pianoforte, Kuan Liang Lin alla batteria, Gaetano Partipilo all’alto e Francesco Lento alla tromba. La scaletta di questo lavoro, edito dalla sempre attenta AlfaMusic, propone dodici brani nei quali emerge sia l’ampiezza timbrica dell’ensemble sia una forza espressiva discreta, basata su temi introversi, vedi la melanconica “After Typhoon”, ma anche su momenti grintosi e dalle forti caratterizzazioni. Il lavoro si presenta curato in ogni aspetto formale, e trova il suo significato attraverso una scrittura misurata, in equilibrio tra momenti corali e parti aperte allo slancio solista.

martedì 15 settembre 2015

Dino Rubino: presentazione del nuovo album il 17 settembre a Parigi

Dino Rubino presenterà il nuovo album "Roaming Heart" il 17 settembre al Duc des Lombards di Parigi. Il disco, pubblicato quest’estate, è stato prodotto artisticamente dallo stesso Dino Rubino insieme a Paolo Fresu, mentre la produzione esecutiva vede la Tǔk Music affiancata da Pierre Darmon della label francese Bonsaï Music. La distribuzione italiana è come sempre curata da Ducale. L’album è stato interamente improvvisato in studio, e rappresenta un viaggio interiore con ogni brano evocato da un’immagine, un ricordo, un’emozione affiorati al momento della registrazione.

Florio – Bianchi – Intorre: “Roots Interchange” [Autoproduzione, 2015]

A seguito di un viaggio intrapreso tra Europa e Stati Uniti alla ricerca delle radici del jazz e del blues, il chitarrista e compositore Alessandro Florio realizza “Roots Interchange”, affiancato da Carmen Intorre alla batteria e da Pat Bianchi all’organo Hammond. In scaletta troviamo la rilettura di Straight, No Chaser, di Thelonious Monk, del quale è suonata anche In Walked Bud con la voce dell’ospite Gegè Telesforo, e cinque tracce originali, tutte firmate da Florio, dove emerge la grande empatia del trio, capace sia di momenti swinganti sia di morbide ballad dal sapore bluesy. Nel complesso il lavoro si distingue per la compattezza dinamica e per l’equilibrio tra i primi piani espressivi e le intelaiature ritmiche.

lunedì 14 settembre 2015

Teho Teardo: Esce il 19 settembre il nuovo album "Le retour à la raison"

"Le retour à la raison. Musique pour trois film de Man Ray" è il nuovo album di Teho Teardo, in uscita il prossimo 19 settembre. Edito da Specula Records e distribuito in CD, LP e digitale da Audioglobe, raccoglie le musiche scritte per tre film di Man Ray.

Il progetto, registrato tra il marzo 2014 e il maggio 2015 nello studio romano di Teardo, è stato inizialmente pensato per l’esecuzione dal vivo. Presentato a Villa Manin, al Maxxi di Roma e al Museo Nazionale del Cinema di Torino, oltre che all'International Arts Festival di Galway, l’album vede la partecipazione anche di Joachim Arbeit (Einsturzende Neubauten), Joe Lally (Fugazi) e David Coulter.

I tre film di Man Ray cui Teardo si è ispirato sono “La Retour à la Raison” (1923), “Emak Bakia” (1926) e “L'etoile de Mer” (1928) e saranno anche proiettati durante i prossimi concerti: il 18 settembre al Teatro Gesualdo di Avellino, il 26 settembre alla Notte Bianca di Matera e il 31 novembre al Cinematica di Ancona presso la Mole Vanvitelliana.

Gary Peacock Trio: “Now This” [ECM, 2015]

C’è il pianismo di Marc Copland al centro del discorso espressivo di “Now This”, l’album firmato dal trio capitanato da Gary Peacock e completato da Joey Baron alla batteria. Tre fuoriclasse del rispettivo strumento che, messi insieme nella sala di registrazione del Rainbow Studio di Oslo, danno forma a un lavoro dai significati profondi e carico di forza espressiva, sviluppata attraverso melodie che riflettono sia sottigliezze soliste sia traiettorie di interazione collettiva. I temi, perlopiù presi dal repertorio di Peacock, oscillano dall’essenzialità di brani come And Now agli impulsi ballabili dell’iniziale Gaia, passando anche per la rilettura di Gloria’s Step, di Scott LaFaro, dove il trio trova un ideale punto di congiunzione con la grande tradizione del passato.

sabato 12 settembre 2015

Cristiano Pomante Quartet: “La storia” [AlfaMusic, 2015]

Fatta eccezione per Juju, di Wayne Shorter, la scaletta dell’album “La storia” si compone di soli brani originali firmati da Cristiano Pomante, giovane vibrafonista al debutto nel ruolo di leader. Ad affiancarlo troviamo un quartetto completato da Marco Giongrandi alla chitarra, Michele Tacchi al basso elettrico e Alessandro Rossi alla batteria. La scrittura di Pomante esalta gli aspetti melodici dei brani che, come il titolo dell’album lascia intendere, descrivono stati d’animo e situazioni tra loro concatenate, proprio come se si trattasse di una storia tenuta insieme da un filo logico. Il leader allarga lo spettro timbrico del quartetto attraverso l’utilizzo della marimba, in un insieme sonoro denso, a volte chiaroscurale, e fortemente caratterizzato dalla continua interazione tra i musicisti.

venerdì 11 settembre 2015

Antonio Sanchez & Migration: “The Meridian Suite” [CAM Jazz, 2015]

Edito dalla CAM Jazz di Ermanno Basso, “The Meridian Suite” è il quinto lavoro nel ruolo di leader di Antonio Sanchez. Il batterista e compositore, affiancato dal quartetto Migration, formato da Seamus Blake al tenore, John Escreet al pianoforte, Matt Brewer al basso, sia elettrico sia acustico, con ospiti Adam Rogers alla chitarra e la cantante Thana Alexa, realizza una lunga suite di cinque brani, dove confluiscono diversi aspetti espressivi, che abbracciano fusion, ballad, breakbeat, inserti di musica elettronica, forme aperte d’improvvisazione, slanci solisti e altro ancora. A tenere il tutto in coerenza di significati è il leader, capace di costruire fondali ritmici a volte discreti, come in Imaginary Life, e in certi casi prossimi alla saturazione, vedi Channels Of Energy. Tensione e rilascio dunque, in un insieme colmo di idee compositive che lo stesso Sanchez, nelle note di copertina, consiglia di ascoltare in sequenza, proprio per coglierne al meglio la forza complessiva.

giovedì 10 settembre 2015

Tim Berne’s Snakeoil: “You’ve Been Watching Me” [ECM, 2015]

Nel nuovo lavoro “You’ve Been Watching Me” gli Snakeoil guidati da Tim Berne accolgono in line up il chitarrista Ryan Ferreira, grazie al quale la tessitura timbrica del quintetto, già ampia e diversificata, assume nuove screziature. Ne deriva un album dove Berne mette in mostra la consueta inclinazione nel sapere esplorare mondi sonori nuovi, ed eventuali, forte della sua estesa veduta espressiva, spesso alimentata da improvvisazioni fluenti e ricche di contenuti immaginifici. In scaletta troviamo sia punti di riferimento alla discografia passata del leader, come nell’iniziale Lost In Redding, un brano multiforme e pieno di cortocircuiti timbrici, sia situazioni vicine alla tipica concezione ECM, con movimenti essenziali, sospesi. Lavoro dalle diverse chiavi di lettura, riferibile a una contemporaneità colta e misurata, e anche feroce nel suo saper essere libera da immediati riferimenti stilistici.

mercoledì 9 settembre 2015

Odwalla: “Uomo invisibile” [Autoprodotto, 2015]

Sono state registrate dal vivo al Teatro Giacosa di Ivrea il 20 marzo 2015 le sette tracce di “Uomo invisibile”, il nuovo progetto targato Odwalla, l’ensemble che, come da radicata tradizione, unisce percussioni, voci femminili e danza. L’album, autoprodotto per scelta, come lo stesso Barbiero evidenzia in una nota stampa, si ispira ai testi di Ralph Waldo Ellison (“Uomo invisibile”) e Hans Christian Andersen (“I vestiti nuovi dell’imperatore”), e mette in connessione pensiero e musica attraverso l’uso della parola recitata, della voce strumento e delle intrigate linee melodiche prodotte da vibrafono e marimba. Centrale, nei significati dell’intero album, è il riferimento al ritmo, inteso sia come pulsazione metronomica sia come proiezione di stati d’animo, dai passaggi chiaroscurali, accennati, ai momenti di saturazione, ipnotici e oscillanti. Quella di Odwalla è musica che prende forme sempre diverse, dalle radici afro-centriche ai movimenti di contemporaneità espressiva, senza mai perdere di vista l’originalità e la coerenza di uno stile proprio e riconoscibile

martedì 8 settembre 2015

Walter Beltrami: “Looperville” [Onwire Records, 2015]

Tredici tracce, perlopiù improvvisate durante la seduta di registrazione, compongono la scaletta di “Looperville”, l’album in solo realizzato dal chitarrista Walter Beltrami. Nei brani scritti, come in Super 8, emerge la vena melodica di Beltrami, capace di disegnare temi cantabili, fluidi, mentre nella maggior parte del programma troviamo situazioni spigolose, sperimentali, all’occorrenza prossime al noise. Ne deriva un mondo sonoro ampio e diversificato, dove intervengono anche percussioni, voci, strumenti giocattolo e un sostanzioso utilizzo di macchine elettroniche applicate alla chitarra. Nell’insieme il lavoro trova il suo segno distintivo nell’originalità delle intenzioni di Beltrami, il quale, tenendosi a distanza di sicurezza dagli stereotipi di genere, realizza idee concrete con un personale approccio allo strumento.

giovedì 3 settembre 2015

Giuseppe Bassi – Domenico Sanna: “Just You, Just Me” [Albóre Records, 2015]

«Erano dieci anni che non sentivo alcuno stimolo che mi muovesse a comporre un disco che mi vedesse protagonista. Ci è voluto un incontro. L’incontro con Domenico Sanna». Sono queste le parole con le quali Giuseppe Bassi introduce le note di copertina di “Just You, Just Me”, l’album che il contrabbassista realizza in duo con il pianista Domenico Sanna. Nella scaletta proposta, dove si incontrano sia brani originali sia standard come Lush Life di Billy Strayhorn, confluisce il dialogo tra i due protagonisti, dal quale traspaiono diversi motivi d’interesse, rintracciabili nel loro senso del blues, nell’eleganza espressiva, nell’empatia e nel rispetto degli spazi formali. Il pianoforte si Sanna è spesso in risalto nelle esposizioni tematiche, mentre Bassi mette in evidenza un suono dalla dinamica corposa, ma capace di accarezzare i temi con piglio elegiaco.

martedì 1 settembre 2015

Jazz World Photo 2015: intervista al vincitore Andrea Rotili

Il fotografo marchigiano Andrea Rotili ci parla della sua passione per la fotografia jazz, da come è nata fino al recente conseguimento del prestigioso premio Jazz World Photo 2015

Come è nata la passione per la fotografia e perché proprio per la fotografia in ambito jazzistico? La passione per la fotografia è nata trent’anni fa dall’interesse per le varie forme d’arte e per amore della natura. Ho sentito il bisogno di fermare dei momenti, di descriverli con un’immagine. All’inizio ho affiancato sempre dei professionisti per migliorare la tecnica e fare esperienza sul campo. Parallelamente ho iniziato ad ascoltare musica jazz, preferendo il jazz fusion, e quattro anni fa è scoccata una scintilla che mi ha dato la spinta per unire le due cose diventando un fotografo specializzato di musica jazz.

La vittoria del Jazz World Photo 2015 cosa rappresenta nel tuo percorso professionale? Questo premio rappresenta uno dei maggiori riconoscimenti in ambito fotografico jazz. È la consapevolezza che l’apice è stato raggiunto, dopo anni di sacrifici, ed è sì un importante punto di arrivo, ma è soprattutto un punto di partenza per nuovi stimoli e obiettivi da raggiungere.

La foto con la quale hai vinto il premio ha una storia particolare? La foto è stata scattata durante il soundcheck del gruppo Doctor 3 in occasione del festival Umbria Jazz del 2014, al Teatro Morlacchi di Perugia. Il teatro era vuoto, le luci soffuse, il contrabbassista Enzo Pietropaoli stava provando, c’era un atmosfera surreale, descritta in maniera eccellente dalle sue stesse parole: «Nell’immagine c’è una grande solitudine che mi circonda e mi avvolge con calore rassicurante, vedo un uomo nel centro dell’arena, armato solo delle proprie emozioni, forte e fragile allo stesso tempo, e c’è un grande senso di concentrazione, una grande applicazione in quello che sta cercando di fare». Ho percepito le sue emozioni, le ho sentite mie ed è nata questa foto.

Quali sono i segni distintivi di una tua foto rispetto a quelle dei tuoi colleghi? Ogni collega, professionista o meno, ha un suo modo di scattare, e questo è il bello della fotografia. Riuscire a far riconoscere le tue foto fra tante, significa avere un marchio di fabbrica che ti contraddistingue. Per le mie foto, preferisco citare un’affermazione di un visitatore della mia mostra fotografica “JAZZ in Black & Color”, secondo il quale le mie foto “suonano”.

Quale attrezzatura utilizzi e per quali motivi ti sei orientato su queste scelte? Da sempre utilizzato Canon, perché per un periodo ho fatto anche fotografia sportiva e per quel genere la ritengo superiore per il parco ottiche. Ora ho affiancato una Leica per dei progetti che sto sviluppando.

Quali sono i tuoi prossimi impegni? A breve realizzerò un servizio sulla giornata del Jazz italiano per L’Aquila, alcuni festival jazz in Italia e servizi per alcuni musicisti. Inoltre, sto lavorando a un nuovo progetto ancora in fase embrionale, ma a riguardo vorrei incuriosire un po’ i lettori…

Hai un sogno da realizzare? Il sogno è di pubblicare un libro fotografico, forse ispirato da grandi fotografi quali William Claxton e Herman Leonard. Mi piacerebbe creare qualcosa che rimanga nel tempo.