mercoledì 29 aprile 2015

Niton: “Tiresias” [Pulver und Asche Records, 2015]

Registrato in studio nell’estate 2014, “Tiresias” è il secondo album dei Niton, il trio composto da Zeno Gabaglio, El Toxyque e Luca Xelius Martegani. Il lavoro contiene dodici tracce derivate dall’elaborazione di idee e appunti sonori raccolti nell’ultimo periodo di collaborazione, e registrate in studio nei mesi estivi del 2014. La loro miscela sonora include un nutrito numero di strumenti, sia acustici sia elettronici, dal violoncello elettrico al memorymoog, ma anche theremin e banjo preparato, e si concretizza in ambientazioni dilatate, nelle quali gli eventi su susseguono con relativa calma, in strutture ritmiche flessibili. Sembra di assistere a una colonna sonora di un film che racconta di mondi lontani e inesplorati, dove il concetto di tempo si perde nelle intricate maglie che il trio tesse con estrema attenzione, dando sempre la sensazione di avere a disposizione soluzioni melodiche diverse e spiazzanti.

http://nitonproject.blogspot.it/

James Irwin: “Unreal” [Autoprodotto, 2015]

“Unreal” mostra un James Irwin diverso dal precedente episodio “Western Transport”, l’album d’esordio del 2012 caratterizzato da un suono più intimo e introspettivo. Queste nuove tracce, nove per quasi quaranta minuti di durata, emanano un piglio più elettrico e spigoloso, costruito su basi ritmiche sostenute che, in alcuni tratti, rasentano un atteggiamento dance. Non mancano però i momenti misurati, dai quali affiora un songwriting di spessore, giocato su delicati equilibri timbrici, come accade in Siberia China. Nell’insieme il lavoro presenta una miscela di suoni acustici e sintetici che delineano la nuova veste espressiva di Irwin, e che allo stesso tempo aprono al cantautore nuove strade espressive e formali.

Marcello Giannini: “Frammenti” [Auand Records, 2015]

“Frammenti” è l’album di debutto nelle vesti di leader del chitarrista Marcello Giannini. In programma troviamo undici tracce nelle quali Giannini interagisce con un nutrito numero di musicisti, tra i quali segnaliamo Giacomo Ancillotto, Marco Castaldo e Ron Grieco, dando forma a una sorta di puzzle sonoro costruito attraverso un meticoloso lavoro post produzione, che trova il suo significato nell’incontro tra elettronica, improvvisazione e strutture ritmiche flessibili. L’album conosce il suo punto di forza sia nella varietà timbrica, che coinvolge anche vibrafono, fiati, archi e piano elettrico, sia nell’originalità dei temi proposti, che mescolano sonorità ambient, quasi rarefatte, a passaggi di sperimentazione concreta e libera da cliché formali.

lunedì 27 aprile 2015

Antonio Sánchez & Migration: Nuovo album e Tour in Italia

In questi giorni Antonio Sánchez è in tour in Italia per presentare la sua prossima uscita discografica "The Meridian Suite", il quinto album da leader per l’etichetta italiana CAM JAZZ.

Il batterista è affiancato dai musicisti del quartetto Migration, completato dal sassofonista tenore Seamus Blake, John Escreet al pianoforte e al Fender Rhodes e Matt Brewer al basso, sia acustico sia elettrico.

Il lavoro, in fasse di post produzione, è stato arricchito con effetti elettronici e dalla presenza, in alcuni brani, degli ospiti Adam Rogers alla chitarra e la cantante Thana Alexa.

Queste le date in programma:

28 Aprile / Centro Culturale Officina / Messina; 29 Aprile / Auditorium Comunale / San Vito al Tagliamento; 30 Aprile / Teatro Della Fortuna / Fan.

sabato 25 aprile 2015

Kurt Elling: il nuovo album “Passion World”

Uscirà il 9 giugno il nuovo album di Kurt Elling, su etichetta Concord, dal titolo "Passion World". Nei credits di questo lavoro, composto da una scaletta di dodici brani, saranno presenti i trombettisti Arturo Sandoval e Till Brönner, la vocalist Sara Gazarek, Richard Galliano alla fisarmonica, la Scottish National Jazz Orchestra e la WDR Big Band and Orchestra.

venerdì 24 aprile 2015

Roberto Gatto Quartet: “Sixth Sense” [Parco della Musica Records, 2015]

Francesco Bearzatti, Avishai Cohen e Doug Weiss completano il quartetto pianoless che Roberto Gatto organizza per la registrazione di “Sixth Sense”, l’album che testimonia le riprese del 2 e 3 marzo 2014 al Parco della Musica di Roma. In scaletta troviamo dieci brani, tra rivisitazioni e originali, alcuni dei quali firmati dal leader, dove la formazione emana un’evidente coesione espressiva, che dà luogo a passaggi dal grande impatto melodico, tradotti da Bearzatti e Cohen, realizzati su strutture ritmiche flessibili. L’insieme può essere riassunto in un ambito di neo bop, eterogeo e ben amalgamato, che concede pochi spazi ai momenti di riflessione, dove il movimento corale, giocato spesso su andamenti sostenuti, e le espressioni d’improvvisazione soliste trovano un giusto punto d’equilibrio.

giovedì 23 aprile 2015

Ertegun Hall of Fame 2015: i candidati

Il Jazz at Lincoln Center ha annunciato i condidati per la Ertegun Hall of Fame 2015. Gli appassionati di jazz potranno esprimere voti on-line per i candidati elencati di seguito. Le votazioni si chiuderanno il 30 aprile.

Jimmie (aka Jimmy) Blanton / Dexter Gordon / Roy Haynes / James P. Johnson / Tito Puente / Cecil Taylor / Lennie Tristano / McCoy Tyner / Dinah Washington / Teddy Wilson.

Per votare: Jazz.org/live.

mercoledì 22 aprile 2015

Armando Calabrese: “Why Not?” [Dodicilune, 2015]

Quaranta minuti di piano solo compongono “Why Not?”, l’album che Armando Calabrese dedica, stando alle sue note di copertina, a tutte le persone che sono alla ricerca della bellezza e che si spendono per il buono e il giusto. Un’intenzione importante, tradotta in sette brani, dei quali il solo Like A Brightness Point autografo, attraverso i quali Calabrese mostra un pianismo misurato e dalla grande profondità espressiva, sempre teso alla melodia levigata, ma che non manca di alcuni passaggi più aspri e introversi. Le rivisitazioni in programma (tra gli altri, Bud Powell, Errol Garner e Victor Young) si mostrano fedeli agli originali nei tratti tematici, e godono dell’inventiva di Calabrese, catturata dal vivo all’Auditorium Santa Chiara di Casa Santa Erice, Trapani, nel novembre 2013.

martedì 21 aprile 2015

Giovanni Guidi Trio: “This Is The Day” [ECM, 2015]

Completato da Thomas Morgan al contrabbasso e da João Lobo alla batteria, il trio capitanato dal pianista Giovanni Guidi giunge con “This Is The Day” al secondo episodio discografico per la ECM, dopo l’apprezzato “City Of Broken Dreams” del 2013. Anche in questa occasione il trio mostra una precisa affinità formale e una profondità espressiva di rara intensità. La scaletta si compone perlopiù di originali firmati da Guidi, il quale mostra una sensibilità pianistica sempre più accentuata, capace sia di elargire melodie lineari e misurate sia di proporre movimenti spigolosi e liberi da schemi. I temi proposti sono cantabili, sospesi su equilibri di interplay telepatici, cementati anche dalle diverse live performace intraprese dal trio in questi anni.

Paolo Fresu – Daniele di Bonaventura: “In maggiore” [ECM, 2015]

Paolo Fresu (tromba e flicorno) e Daniele di Bonaventura (bandoneon) costruisco il loro dialogo su strutture formali ed espressive esili e pensose, nelle quali l’equilibrio tra suono e silenzio rimane in una costante tensione, quasi impercettibile, ma concreta. In programma troviamo un repertorio vario, composto da musica liturgica, improvvisazioni, brani originali dei due protagonisti, un tema di Giacomo Puccini da “La Bohème”, Chico Buarque, Sergio Ortega e altro ancora, il tutto amalgamato in maniera molto personale, a volte intima, come fosse un’unica suite concettuale, tesa a rivelare nel profondo la bellezza dei temi proposti e la loro forza comunicativa.

More: http://player.ecmrecords.com/fresu-2412

lunedì 20 aprile 2015

Glenn Gould Prize 2015: premiato Philip Glass

Il Glenn Gould Prize 2015 è andato a Philip Glass, uno dei più importanti compositori di musica contemporanea. Il premio, con scadenza biennale, viene dato a chi arricchisce la condizione umana attraverso le arti, e consiste in una statua dello scultore canadese Ruth Abernathy, oltre a una somma di denaro pari a 50.000 dollari. A sua volta il vincitore può scegliere un artista, tra quelli che lui stesso considera meritevoli, al quale assegnare un ulteriore premio da 15.000 dollari.

more: Glenn Gould Foundation

martedì 14 aprile 2015

Capitol Records: Frank Sinatra Centennial Collections

La Capitol Records ha annunciato l'uscita, prevista per il 21 aprile, della collezione di Frank Sinatra "Ultimate Sinatra", tesa a celebrarne la carriera a cento anni dalla nascita (Hoboken, 12 dicembre 1915). Il set include registrazioni di Sinatra per le etichette Columbia, Capitol e Reprise, ed è prevista l'usicta in diversi formati: CD singolo, download digitale, doppio vinile da 180gr e l'edizione deluxe da 4CD comprendente centouno tracce.

venerdì 10 aprile 2015

Guggenheim Fellowships: premiati Darcy James Argue, Etienne Charles, Steve Lehman e George E. Lewis

La John Simon Guggenheim Memorial Foundation ha assegnato centosettantatré nuove borse di studio per l'anno 2015. Tra i quattro artisti jazz in lista troviamo Darcy James Argue, Etienne Charles, Steve Lehman e George E. Lewis. I premi sono stati consegnati a personalità impegnate in diversi campi, tra cui l' arte, la scienza e l'istruzione, scelte tra oltre tremila richiedenti.

More: John Simon Guggenheim Memorial Foundation

mercoledì 8 aprile 2015

Smithsonian's National Museum of American History: ricevuta donazione da 2,5 milioni di dollari

Il Museo Nazionale di Storia Americana dello Smithsonian sta per espandere la propria collezione jazz grazie a una donazione di 2,5 milioni dollari da parte della Neiman Foundation LeRoy Neiman, il pittore scomparso nel 2012 noto per i suoi dipinti dei maestri del jazz. Inoltre, lo Smithsonian riceve in donazione anche il quadro di Neiman "Big Band", a breve l'archivio del contrabbassista Ray Brown e la collezione completa del fotografo Duncan Schiedt .

Smithsonian's National Museum of American History

martedì 7 aprile 2015

BAM Festival: Bari, 16 – 18 aprile 2015

La rassegna, in programma a Bari dal 16 al 18 aprile, si preannuncia tra le più interessanti del cartellone internazionale di questa stagione, grazie alla presenza di ospiti di rilievo come Orrin Evans, Nicholas Payton e Gary Bartz

Da qualche tempo circola insistentemente, nei blog, sui social network e nella comunità jazzistica di tutto il mondo, una parolina tanto breve quanto potente e carica di significati: BAM. Si tratta dell’acronimo di Black American Music, sigla che individua un preciso modo di intendere l’essenza della musica afroamericana che si distanzia dal “Jazz”, termine con il quale, sempre più spesso, si identifica un mondo sonoro allargato, a detta dei sostenitori della BAM, in maniera impropria. Ad accendere la miccia, o a riaccenderla visto che la parola “Jazz” non è mai stata troppo apprezzata da artisti storici come Duke Ellington e Charles Mingus, è Nicholas Payton, che attraverso il suo blog www.nicholaspayton.wordpress.com spiega l’idea, avuta dai bianchi americani a inizio Novecento, di inventare il termine “Jazz” per una necessità di marketing e per contribuire alla vendita di un certo tipo di musica.

Payton, prima di ogni altro, non poteva dunque mancare nel cartellone del primo festival BAM, in programma a Bari dal 16 al 18 aprile, insieme a una nutrita serie di nomi di grande prestigio, come Orrin Evans, Johnny O’Neal, Saul Rubin e Gary Bartz, oltre a Fabio Morgera, direttore artistico della manifestazione. I motivi di questa rassegna, che oltre ai concerti prevede masterclass, dibattiti e jam session, li spiega lo stesso trombettista italiano: «Questo festival è voluto per la diffusione del movimento BAM; per sensibilizzare molti italiani ai problemi dei diritti civili che in neri ancora hanno negli Stati Uniti; perché ultimamente i festival si interessano sempre meno della musica afroamericana, e anche per cercare di introdurre in Italia un modo di vedere la musica da un punto di vista afrocentrico anziché eurocentrico, come di solito avviene». L’intenzione artistica di questa prima edizione è quella di proporre al pubblico musicisti della scena newyorkese, tra giovani e alcuni veterani, da noi ancora troppo sconosciuti, e di valorizzare i musicisti italiani che si rifanno al movimento BAM.

Il budget ristretto non ha impedito a Morgera, profondo conoscitore della scena newyorkese, di mettere insieme un cartellone di estremo interesse, seguendo alcuni fondamentali criteri, come lui stesso sottolinea: «Ho voluto invitare Nicholas Payton e coloro che gli sono stati più vicini nella difesa del movimento Black American Music, cioè quei musicisti che lo hanno subito appoggiato partecipando insieme a lui ad alcune tavole rotonde, come quella tenuta al Birdland di New York, tra i quali Gary Bartz e Orrin Evans. Ho pensato una formula organizzativa che abbinasse due fattori molto importanti: il risparmio e il fatto di avere tutti i musicisti insieme per l’intera durata del festival, così da organizzare altre iniziative come jam session, seminari e tavole rotonde, e soprattutto per ricreare l’allegra atmosfera di comunità che c’è a New York City». Nel frattempo sta crescendo una certa attesa per il festival, e la curiosità tra gli appassionati sta aumentando, come testimoniano gli oltre duemila like che la pagina Facebook del festival ha raccolto in poco tempo.

Morgera si dice fiducioso e dalle sue parole emerge un fine ultimo di profondità rara: «Spero che la gente che verrà ai concerti possa trascorrere delle ore piacevoli, e che ne escano anche spiritualmente elevati e purificati, un po’ come quando si esce da una chiesa: sollevati, spensierati e ispirati nelle nostre missioni individuali. Questo grazie alla grande forza spirituale della musica nera, verso la quale spero rimangano riconoscenti, in modo da appoggiarne in seguito una più ampia diffusione in Italia e nel mondo».

Programma completo e informazioni dettagliate su: www.bamfestival.it

BAM, il libro di Nicola Gaeta