venerdì 7 dicembre 2012

Roquetin: Roquentin (Twelve Records, 2012)

Dietro la sigla Roquentin si cela la figura del cantautore Nico Di Florio, già conosciuto in ambito underground per i testi dei Sunflower, che in questo progetto solista si ispira al romanzo “La Nausea” di Jean Paul Satre, dando vita a un album incentrato sull’idea della voglia di perdersi e del procedere senza punti fermi. Le otto tracce in scaletta riflettono un buon songwriting, semplice, ma non semplicistico, dalle diverse chiavi di lettura e stilisticamente vario. Di Florio trova la sua forza espressiva attraverso i testi, che si adagiano su uno sfondo fatto di suoni mai invadenti - che includono chitarra e poche percussioni -, e accenni di intrecci melodici che restano spesso sospesi e che lasciano l’ascoltatore in un limbo di piacevole assuefazione. Tra le cose migliori va messo un asterisco a “La strage dei pretendenti”, per via della leggera tensione tra primo piano vocale e arrangiamento, nel quale intervengono gli archi a creare una maggiore suggestione e avvolgere il tutto in una sorta di atmosfera surreale. La conclusiva “Venite a prendermi” chiude una mezzora di ottima musica, che ha la sola pretesa di comunicare un pensiero originale, che trova momenti di equilibrio melodico raro e che si tiene a distanza dalle soluzioni a presa rapida.

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