domenica 11 dicembre 2011

Luca Bussoletti: “Il cantacronache”


La musica di Luca Bussoletti si muove nell’ambito del songwriting tricolore, e lo fa con buon gusto, idee applicate con intelligenza e soluzioni varie che danno vita a una scaletta di dieci brani che si lasciano ricordare anche dopo il primo ascolto. Il suo “Il cantacronache” denuncia un modo espressivo leggero (“A spasso col mio cane”), propone situazioni sociali e personali tradotte con un pop piacevole e brioso (“La sindrome di Peter Pan”), ma anche con un buon piglio riflessivo, come in “A solo un metro”, dove troviamo la voce di Dario Fo, un brano profondo nei significati e riuscito nell’incontro tra ritmo e melodia. Si fanno apprezzere anche canzoni più calme, come “Buon Natale” e “C’era una volta un re”, che evidenziano la buona duttilità di Bussoletti. Il nostro a volte si sposta in maniera eccessiva verso alcuni percorsi espressivi prevedibili, come in “Patrizio l’emigrante”, anche se nel suo insieme l’album si mantiene su una giusta tensione tra testo e musica, tra significato e disimpegno. All’interno del cd si legge la frase “attenzione! i testi di questo disco potrebbero avere un senso”, in effetti è così, e in effetti – considerati i tempi che corrono – non è certo poca roba, anzi.

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